Entry Island di Peter May - recensione

L'omicidio è una caratteristica popolare dei paesaggi tempestosi, settentrionali e difficili, tutti quei misteri scandinavi perpetrati nel crepuscolo perpetuo.



Questo ultimo giallo di Peter May porta in due di questi luoghi in diverse parti del mondo e li collega attraverso una scia di sangue e difficoltà.

L'isola delle Ebridi di Lewis e Harris, rappresentata in modo così memorabile nella trilogia di successo di maggio completata lo scorso anno, ritorna in un ruolo storico in questa nuova storia di oscure passioni dell'isola.

Il detective di Montreal Sime Mackenzie fa parte di una squadra di agenti arrivati ​​in aereo per indagare su un omicidio nella piccola Entry Island, una remota enclave di lingua inglese all'interno delle isole Magdalen franco-canadesi.

Simon, chiamato Sime o Sheem in onore dei suoi antenati delle Ebridi, sente un'inspiegabile connessione con Kirsty Cowell, vedova dell'uomo assassinato, anche se non l'ha mai incontrata in precedenza.



Kirsty, seduta coperta di sangue accanto al corpo del suo ricco e adultero marito James, non sorprende che sia il principale sospettato. Dato che ci sono solo circa 100 persone sull'intera isola, l'elenco di altri potenziali assassini sembra impraticabile e la maggior parte della squadra di polizia è incline a non cercare oltre.

Lo stesso Sime, colpito da un'insonnia paralizzante dopo la rottura del suo matrimonio e privato del sonno al punto da essere quasi pazzo, inizia a sognare i racconti che sua nonna gli leggeva dai diari di un antenato scozzese con il suo stesso nome.

peter may, ingresso isolaPeter May colloca l'isola delle Ebridi di Lewis e Harris nel suo nuovo racconto [PH]

Inizia così una storia parallela di amore, perdita e desiderio, ambientata sullo sfondo di orrendi sgomberi di terre e di emigrazione forzata di contadini dalle Highlands e dalle isole scozzesi durante il 19° secolo, e in particolare da Lewis.



Mentre le prove si accumulano contro Kirsty, i fastidiosi dubbi di Sime sulla sua colpevolezza iniziano gradualmente a trasformarsi in una schiacciante convinzione della sua innocenza, ma il suo senso di professionalità significa che lotta per conciliare i fatti con i suoi istinti.

May è il maestro nel dipingere un quadro vivido dei paesaggi che ha scelto e nel tessere una trama affascinante. La ricerca che ha inserito in questa doppia storia ben ritmata è impressionante.

Se c'è un inconveniente è che i personaggi a volte appaiono antipatici. La paura e la rassegnazione di Kirsty spesso la rendono così incolore che è difficile suscitare preoccupazione per il suo destino, mentre il lettore, ansioso di vedere l'assassino smascherato, può avere voglia di scuotere Sime e dirgli di riprendersi.

A parte questo, questa è una lettura avvincente da parte di uno scrittore all'apice del suo gioco.



VERDETTO: 4/5

Entry Island di Peter May (Quercus, £ 14,99) è disponibile su